Successore del Pignotti nella cattedra di fisica dell'Università di Pisa (1802), si ritirò a vita privata ed abbandonò gli studi, in seguito al cattivo esito di una sua presunta scoperta sull'acido muriatico. Autore di varie «lettere» scientifiche, di una "Lettera critica" (anonima, 1818), di un "Canto in morte di Ferdinando III granduca di Toscana" (1837) e di vari sonetti ed epigrammi pubblicati nelle raccolte del tempo. Censore nel 1817, 1822 e 1830. Nel 1818 fu deputato alla scelta dei nuovi testi da spogliare in vista della quinta edizione del Vocabolario; membro aggiunto della deputazione per le teoriche grammaticali (1833). Tuttavia, il disordine della sua vita privata, dopo l'insuccesso scientifico, non favorì la sua effettiva collaborazione ed egli rischiò più volte la sospensione dal ruolo. Il Guasti ne pubblicò nel 1865 una lezione accademica a proposito "Della voce Caribo adoperata dall'Alighieri nel canto xxxi del Purgatorio".